INTERVISTA INTEGRALE A TRADER'S MAGAZINE

07/10/2014
Spiegaci chi sei, dove vivi, sei coniugato che studi hai fatto ?

Mi chiamo Gabriele Cubattoli, sono nato nel 1981 e vivo a Firenze con la mia compagna da 5 anni, sono cresciuto in un paesino di campagna, non più grande di 1000 anime, vicino al capoluogo fiorentino, nella culla del Chianti tra vigneti, uliveti e boschi; dal 2005 mi occupo di del mercato del Forex, e ad oggi posso dire di essere riuscito a trasformare questa passione in competenza, e la competenza in una professione.

Quale è stato il tuo percorso professionale ed educativo ?

Il percorso educativo è’ stato laborioso ma tutto sommato breve, e comunque è un processo che non ha fine, non si finisce mai di imparare; il percorso professionale se intendiamo come mèta il riuscire a vivere di trading, è stato molto duro all’inizio, ma poi mi ha ripagato con gli “interessi”.
La mia passione è sorta all’età di 12 anni, quando ancora la zona Euro non era del tutto formata, sentivo parlare di ECU, di bot, d’inflazione alla televisione, ed essendo curioso facevo mille domande a mio padre sull’economia, premetto che mio padre lavorava in banca, e quindi era stupito che a 12 anni mi volevo interessare di soldi, comunque pazientemente mi spiegava dei concetti sul valore del denaro, tassi attivi, tassi passivi, inflazione ecc.. Chiaramente finite le scuole medie inferiori mi iscrissi a Ragioneria, e devo dire che non ebbi un bel rapporto con la scuola, però economia politica, matematica ed economia aziendale furono le uniche materie che studiai volentieri, anzi certi concetti dovrebbero conoscerli tutti. Concluse le superiori ero intenzionato a fare consulenza finanziaria anche perché durante le superiori mi ero studiato, come potevo, tutti i mercati presenti in Borsa Italiana, ero andato a spulciare su internet - a quel tempo c’erano meno siti in italiano e la connessione era lenta…- Fatto stà che volli dare l’esame per promotore finanziario, mi ricordo che su 1500 passavano circa una trentina, mia madre continuava a dire che non avevo voglia di studiare e che dovevo andare a fare un lavoro normale da dipendente, io sapevo benissimo che a me piaceva studiare e tanto, però solo quello che ritenevo interessante, cioè applicativo.
Mentre mi preparavo per passare all’esame iniziai una sorta di affiancamento con un promotore finanziario, non feci in tempo a passare l’esame che mi resi conto che in banca non veniva fatto nessun tipo di consulenza, si doveva vendere solo dei prodotti , obbligazioni senza rating, e dopo qualche tempo scoppiò il caso Parmalat, piazzare dei fondi zona Pacifico, senza preoccuparsi del Var% sul portafoglio del cliente, ecc… Quindi decisi di non incominciare nemmeno questa avventura come promotore, ma non mi arresi, io volevo che i miei studi e le mie competenze mi servissero per essere un professionista del settore, così andai a Verona per parlare col Dr. Mainò di Consultique, il quale fu molto professionale e mi spiegò come funzionava la partnership con loro, ero veramente contento e quasi deciso a iniziare con il loro appoggio un ufficio di consulenza finanziaria indipendente, per questo feci una serie di telefonate a dei probabili clienti per prepararmi il terreno; capii che ero un bell’ingenuo se pensavo di fare a 23 anni un ufficio di consulenza finanziaria indipendente: nessuno mi avrebbe dato credito sul mercato e i “probabili clienti” avrebbero continuato ad andare in banca a farsi fare la consulenza dal Direttore in giacca e cravatta, pensando che avendo una certa cifra di risparmio il Direttore li avrebbe trattati bene. Per questo tirai i “remi in barca” e andai a lavorare visto che avevo già perso un anno tra una cosa e l’altra. Feci vari lavori sia autonomo con partita IVA prendendo delle rappresentanze, sia come dipendente in centri commerciali, ma segretamente pensavo che ci potesse essere la soluzione per lavorare nel mondo della finanza in maniera onesta, seria e molto remunerativa.
Sempre su internet una sera che ero allo studio di questo progetto, mi imbattei in un broker che aveva una piattaforma che sembrava un video gioco e leggevo che operava sul Forex, faceva scambi sui cross Eur/usd, gbp/usd, eur/gbp….a qualunque ora del giorno e della notte, capii subito che non c’entrava niente con la Borsa o con i fondi. L’indomani mi misi ad informarmi e sempre negli orari liberi iniziai a operare con un conto demo, dato che le operazioni si potevano fare istantaneamente, senza saperlo ero sfociato nell’oceano del Forex - pensate che 10 anni fa non c’era la mole di notizie su internet, ne’ i pc potenti che ci sono adesso -…
Dopo qualche mese avevo fatto diverse operazioni e pensai che con un po’ di sudore sarebbe stato possibile strutturare una strategia profittevole, continuai caparbiamente a tradare facendo prove su prove, e cercando delle informazioni in italiano su questo mondo ancora poco conosciuto.
Pensavo che ci poteva essere qualcuno sulla faccia del pianeta che di lavoro facesse il trader e che vivesse con i suoi frutti; cominciai a fare una caccia serrata alla ricerca del trader, perché avevo capito che qualunque lavoro uno volesse fare lo doveva per forza imparare da qualcuno che lo sapeva fare, era impossibile improvvisarsi.
Dopo un po’ di tempo mi imbattei in una dispensa che spiegava molte cose sul Forex e sul trading, feci di tutto per parlare di persona con l’autore, scoprii che era un trader a tutti gli effetti e che gestiva conti anche per conto terzi, era la persona giusta che faceva al caso mio, gli chiesi di farmi un corso per imparare il mestiere, io all’epoca non sapevo neanche che cosa fosse la mt4, ero veramente a zero, e lui che era un professionista dovette iniziare il corso dicendomi di scaricare la mt4. Il corso fu molto sbrigativo durò in tutto circa 8 ore, ma onestamente mi spiegò delle cose e un modo di ragionare che a oggi non ho trovato niente del genere pur guardando i programmi di alcune scuole di trading, blog, articoli ecc.. comunque all’epoca avevo speso una bella cifra e finito il corso ero contento ma dovevo assimilare tante informazioni e tanti concetti; iniziai a operare e mi sentii più spaesato di prima, da quante cose che dovevo vedere non riuscivo in tempo a entrare a mercato, in sostanza dopo aver fatto l’analisi grafica, poi quella tecnica, poi la fondamentale, stabilire i livelli d’entrata, t/p e stop loss, leverage, il trade era già partito. Fu un martirio avere la fiducia e la costanza per far sì che quelle notizie e informazioni da lui spiegate fossero così radicate e nitide da poter fare un ragionamento in un lasso di tempo ragionevole; stetti un anno e mezzo con gli appunti del corso sulla scrivania per cercare di capire, quando tradavo, come mai il professionista durante le lezioni mi diceva: quando è così succede questo, quando è così si riconosce da quest’altro”.
Dopo un anno avevo approfondito tutte le tematiche ed erano chiare, avevo fatto delle scoperte matematiche risolutive, riuscivo a essere veloce nelle esecuzioni e tutto filava liscio, soltanto lavoravo e il tempo che dedicavo al trading era veramente poco; avvenne che mi ammalai e stetti circa 15 giorni a casa, quando mi passò la febbre mi misi a tradare dalla mattina alla sera : ebbene, con stupore vidi che avevo guadagnato uno stipendio con il mio conticino e soprattutto comodamente da casa, in circa 10 giorni, facendo finalmente quello che volevo fare fin da piccolo!!!
Secondo voi sarò tornato a lavorare? Ovviamente diedi le dimissioni, e da quel momento non ho avuto altre professioni che il trading nel mercato del Forex. Probabilmente ebbi anche fortuna in quella settimana, anche perché non furono tutte le settimane così profittevoli durante l’anno, comunque fu l’inizio di un percorso che attualmente è in atto. Non ho mai smesso di informarmi sulle novità proposte dai traders che periodicamente pubblicano video, idee, metodi e strategie, purtroppo ho visto nel passare degli anni che all’inizio non c’erano ne’ corsi ne’ riviste ne’ niente su questo argomento, ma con il passare del tempo siamo arrivati ad un “sovraffollamento”; sicuramente, per chi vuole iniziare, questo mare magnum è più un ostacolo che un aiuto, comunque ho sempre cercato la pagliuzza d’oro in chiunque presentasse delle idee o comunque i frutti del proprio ingegno, portando sempre rispetto e stima a chi mette la propria faccia accanto alle proprie idee, certo d’altronde non c’è da perdere tempo nel vagliare le informazioni inutili.
Nel mio percorso formativo penso ci siano state 3 tappe fondamentali, la prima è stata il fatto di aver trovato a suo tempo un trader vero che sinteticamente ma anche seriamente mi spiegò quelle dieci cose che sono i pilastri portanti dell’operatività, penso che grazie a lui sono riuscito nel giro di qualche anno a fare delle scoperte matematiche – statistiche su questo mercato, la seconda tappa fu una collaborazione con una società inglese di Managed Account; grazie a questa collaborazione ho potuto confrontare i miei modelli di trading con i loro, ampliando e perfezionando “l’artiglieria”. Oltre al trading, è stato inoltre molto interessante vedere i rapporti tra clienti e gestore, tra fondi d’investimento e gestore, i regolamenti e la parte commerciale. Non per ultima, la terza tappa è stata la decisione di voler insegnare ciò che sapevo, consigliato dalla mia compagna: iniziai a tenere dei corsi di formazione insegnando ciò che avevo capito in questi anni e che tutti i giorni mettevo in pratica.

Quale è stata la tua prima operazione ?

Me la ricordo benissimo, era dopo cena, avevo 300 euro sulla piattaforma di quel broker che all’epoca mi sembrava un videogioco, aprii con 1 Lotto su eur/usd e la chiusi a circa 70 euro dopo pochi minuti, all’epoca non sapevo niente, neanche che cosa fosse 1 Lotto, però mi ricordo che mi dissi: se riesco a farlo 1 volta al giorno sono a posto.

Quale è il vantaggio del Forex rispetto ad altri mercati ?

Il primo vantaggio è che il broker presta i soldi per fare le operazioni, quindi anche con una cifra di 10.000 euro possiamo andare a mercato grazie all’effetto leva da 1.000 a 400.000 euro, perciò già con piccole cifre possiamo iniziare a tradare, il secondo a mio avviso è che si tratta di un mercato che non chiude mai, perciò non ci sono gap tra giorno e giorno come nell’azionario, il terzo vantaggio è che essendo abbastanza grande non ci sono manipolazioni, salvo il fatto di lavorare con broker veri, e non con aziende truffe che si fanno chiamare broker. Il quarto vantaggio è che ci sono, matematicamente parlando, meno variabili rispetto ad altri mercati, ma questo riguarda delle scoperte che ho fatto studiando. Tengo a precisare che il Forex è “il Mercato”, su questo possiamo lavorare con diversi strumenti, io eseguo il trading solo con operazioni spot, io non mi occupo di opzioni, o CFD, pur conoscendoli.

Quale è lo svantaggio del Forex?

Il primo svantaggio è che le commissioni sono troppo alte, in termini di pips paghiamo, oltre lo spread, 1 pips di commissione circa su tutte le coppie, mentre i futures sulle commodities sono meno cari; il secondo svantaggio è che il grafico della piattaforma di trading nel mercato del Forex costituisce una mera rappresentazione dell’andamento storico di una determinata coppia di valute, per giunta il grafico nella mt4 è costruito in BID e la piattaforma non memorizza l’ASK, il movimento di ogni tick non rappresenta una compravendita come negli altri mercati, proprio per questo motivo ciò che fa fede in sede di esecuzione non é il grafico, ma il Book e quindi le reali dinamiche di domanda e offerta; il Book di tutto il Forex non è conoscibile quindi in pratica nessuno può conoscere il vero prezzo, è per questo che il Broker ha un ruolo decisivo.
Tu utilizzi diverse strategie ed è il tuo punto di forza: spiegaci la ragione.
Sinceramente mi sembra una cosa ovvia lavorare con più strategie, non credo che ci sia un trader di successo che ne osserva solo una, io utilizzo tre tipi di analisi: grafica, tecnica e fondamentale per capire in che fase è il mercato e la direzione, di conseguenza utilizzo modelli di tendenza o di revers per stabilire ingressi e uscite. Per me non c’è una strategia o più strategie ma una vision d’insieme che si specifica in ultima analisi in un setup preciso ma con settaggi variabili a seconda delle coppie tradate, dei time frames scelti e delle fasi di mercato.
Un errore di fondo che mi sembra il caso di precisare è il seguente: quando è iniziato il trading sul mercato delle valute è stata trasportata la conoscenza dell’analisi grafica, tecnica e fondamentale dal mercato delle azioni, indici e commodities al Forex; questo è uno sbaglio di concetto di fondo, in quanto non si può trattare il mercato delle valute come gli altri mercati, essendo completamente diverso.

Come sono cambiati i mercati forex negli ultimi anni ?

Tantissimo, anni fa ad esempio eur/usd faceva anche 200 pips di movimento al giorno, adesso circa 70, la volatilità è diminuita tantissimo e con essa anche le opportunità di profit durante il giorno; non mi voglio lamentare perché in compenso oggi è meno frenetico e meno nervoso e questo permette una certa facilità nel ponderare le operazioni, inoltre oggi ci sono molti più broker validi rispetto a diversi anni fa, la moda del treding sul Forex li ha fatti crescere come funghi e tra i tanti oggi possiamo scegliere tra alcuni che danno un buon servizio. Non penso che sia comunque un mercato sul quale oggi non ci si possa costruire un business, anzi ritengo che siamo nella fase migliore perché abbiamo regolamenti migliorati, broker sempre più validi, e storicamente siamo in una fase di altissima volatilità, quindi siamo nella situazione migliore per progettare dei business di lungo periodo.

Quanti altri trader hai visto guadagnare in Borsa ?

Da quando ho messo il naso dentro a questo Mondo ne ho sentiti tanti di nomi, ma molti sono stati delle meteore, non so se hanno smesso perché sono diventati ricchi o perché hanno cambiato business, mi vengono in mente solo tre nomi che per mia fortuna ho conosciuto di persona e che posso dire di aver imparato qualcosa da loro, e questi tre continuano tutti i giorni a fare trading da ormai più di 7 anni, dopo questo tempo io li considero dei veterani di guerra.

Nel lungo periodo o nel breve periodo ?

Ho notato in questi anni che i traders che operano in modo professionale usando delle strategie inventate di tutto punto da loro, hanno dei risultati mirabolanti, poi arriva il periodo duro dove la strategia non funziona tanto bene, questo periodo fortunato può essere anche abbastanza lungo di 2 o 3 anni, poi c’è il bivio: o si impara dai cambiamenti imposti dal mercato e quindi si ridisegna la propria strategia, oppure si smette di fare il trader.

Chi sono i migliori trader forex che hai conosciuto ?

Oggi girano delle voci assurde sui trader, tipo che il 98% perde… partiamo dalla definizione: trader è colui che trada, oggi non ci sono limiti di accesso al trading, basta scaricare una piattaforma, fare un bonifico e pronti per il click, quindi non c’è una scuola che qualifica, un albo professionale, è chiaro che il 98% brucia il conto, ma forse anche il 99.99%, ma non si può chiamare trader nel senso stretto del termine chi ha accesso al trading, ma bensì chi ha la mentalità e le competenze da trader, allora si direbbe che il 99.99% dei trader performano. Tornando alla domanda, il primo è quel trader che mi ha fatto scuola quando decisi di imparare, il secondo è il proprietario della società di Managed Account con cui ho collaborato, il terzo è stato un trader che si inventò anni fa una strategia semplicissima e che gentilmente me la spiegò, con la quale trasformò un conto reale da 10.000 euro in 2.000.000 in un anno, visto con i miei occhi il track record; purtroppo il mercato cambia e adesso non è più applicabile, speriamo un giorno di poterla sfruttare.

I migliori libri / corsi / siti ?

Questo è un bel problema dare un consiglio ai gentili lettori, a parte Traders’ Magazine non saprei, dato che oggi ci sono tantissimi blog, varie scuole che promettono formazione, e un visibilio di traders, o meglio tantissimi che si occupano di questo argomento e spesso con la scusa di fare cultura e formazione si occupano di inserire gli aspiranti traders o investors in programmi di affiliazione, o di vendere semplicemente dispense a pochi euro, oppure di propinare indicatori esatti o Ea che farebbero guadagnare cifre da spavento in modo automatico… questo sottobosco o filiera parallela al trading sul mercato Forex farebbe meglio a sparire. Consiglio di non cercare scorciatoie come la ricerca della strategia magica o dell’Ea magico, oppure perdere tempo in materiale a poco costo, si perde solo tempo e denaro, poco o tanto che sia, bisogna prendere la faccenda sul serio, se uno vuole imparare deve andare a scuola da chi realmente di lavoro trada e farsi spiegare tutto, non solo cosa è il mercato del Forex e come si attuano le tre analisi correttamente, e correttamente lo sa solo chi tutti i giorni si rimette in gioco lui con i suoi soldi, non chi di lavoro fa l’analisi, ma soprattutto capire la mentalità, come si ragiona da trader, l’aspetto mentale e psicologico che è come le fondamenta di una grattacielo.

Che software usi ?

Uso dei sofware proprietari, che a breve pubblicherò sul mio sito, i comuni indicatori che troviamo anche sulla comunissima mt4 vanno saputi usare, e spesso con il Forex c’entrano poco, mi spiego facendo un esempio: il comunissimo Williams % R è un indicatore inventato dal grandissimo trader Larry Williams, a tutt’oggi questo signore non ha mai fatto un’operazione nel Forex, questo indicatore è nato per il mercato delle commodities, quindi è chiaro che si può usare anche per altri mercati, ma il trader deve sapere cosa gli serve sapere per interpretare il mercato e, mescolando tra di loro gli indicatori, anche ammesso di trovare empiricamente la combinazione performante, essa resta comunque basata sul passato, e l’unica cosa certa è che il mercato domani sarà diverso. Per questo studiando, confrontandomi con il risultato di altri traders ho fatto delle scoperte matematiche su questo mercato e di conseguenza ho voluto realizzare degli indicatori proprietari , perché avevo l’esigenza di misurare oggettivamente dei parametri e gli indicatori presenti non li avrebbero mai letti.

Qual è il cross su cui ti trovi meglio ? Come si fa a selezionare un cross che è facile da tradare rispetto agli altri ?

Preferisco sempre quelli dove lo spread è più basso e i time frames dove la volatilità è più regolare, ma comunque opero su tutti. La prima domanda che un trader si deve fare è la seguente: se apro un’operazione riesco a seguirla? Quindi se lavora con un grafico al time frame D1 si deve chiedere se può seguire l’operazione guardando il grafico tutte le sere a inizio barra, se lavora in h1 deve sapere se può ogni ora vedere il grafico, e così via, l’importante è ricordarsi che il mercato non dorme mai, non mangia, ma ha un carattere tutto suo, a volte è nervoso, a volte è tranquillo, a volte si sta preparando, quando si sa che umore ha è facile tradarlo rispetto a quando non si capisce. Con questo non voglio dire che le analisi e le decisioni vanno prese a sentiment, anzi ci devono essere dei parametri oggettivi e severi dai quali non si deve uscire, anche per questo mi sono fatto degli indicatori proprietari.

Come utilizzi l’analisi fondamentale rispetto a quella tecnica e grafica ?

Ci sono delle decisioni politiche e monetarie che impattano sul mercato, a volte sono manovre che hanno una ripercussione di mesi come il Qe, altre volte l’effetto si sprigiona in pochi minuti, come ad esempio il cambiamento dei tassi d’interesse, altre volte ci sono delle notizie di poco o di medio valore che a seconda del time frame scelto vanno tenute in considerazione. Se pensiamo al mercato dei beni o dei servizi nell’economia più rigida, è facile vedere che chi fabbricava scarpe negli anni ’40 aveva dei parametri da tenere in considerazione, costo delle materie prime, prestiti, costo dei salari ecc..., ora la stessa fabbrica vediamola negli anni ’70 poi vediamola negli anni ’90, e osserviamola adesso ne 2014, è chiaro che i modelli di business sono cambiati, come i parametri di cui un imprenditore deve tenere di conto; così, nel mercato dei cambi la fase di mercato alle 7 di mattina è diversa di quella delle 11, delle 14.30 delle 18, per non parlare del fatto di essere il lunedì o il venerdì, o inizio mese o alla fine del mese, il mercato finanziario essendo velocissimo ci presenta quello che vediamo in 70 anni di storia concentrato in 70 giorni. Questa analisi è chiamata fondamentale. Ebbi la fortuna di confrontarmi su questo argomento con il Sig. Salcioli responsabile all’epoca della sezione Forex di City Bank, il quale mi spiegò la differenza tra notizie presenti-passate e presenti-future; poi integrai queste notizie con gli studi economici classici fatti a scuola stipulando così delle regole logiche e ferree per l’analisi fondamentale.

Tu parli di impresa quando ti riferisci al trading: ma è una impresa davvero ? Che relazioni vedi con una impresa normale che produce scarpe.

Impresa e mercato, uno è il contenuto l’altro il contenitore, non c’è mercato senza impresa, non c’è impresa senza mercato, il Forex è il mercato dei soldi, la madre di tutti i mercati, le regole economiche-finanziarie generali si esprimono ai massimi livelli in questo mercato, pertanto quando durante i corsi devo spiegare dei concetti mi rifaccio a degli esempi come se ci fosse un’impresa, in secondo luogo il trader ha un’impresa, nel suo caso tutta liquida, rappresentata dall’equity del suo conto e ogni giorno vede istantaneamente i risultati del suo operato e ogni giorno si rimette in gioco lui con la sua impresa. Come tutte le imprese, ci sono dei rischi e dei possibili ritorni, questo tipo d’impresa (il trading) io lo collocherei nel settore del terziario avanzato, e come tale rispecchia le caratteristiche del settore: costi di start up bassissimi, infrastruttura quasi inesistente, ritorni molto elevati del capitale investito in 5 anni.

L’importanza del money management quale è ?

E’ importantissimo, spesso sento dire che non si deve rischiare più del 2% a operazione, ecco questo è un dogma di fede, non un modello di money management, la politica di money management comprende il fatto di calcolare a seconda delle fasi di mercato e dei time frames su cui si opera il leverage giusto per assicurare un D.D. non superiore a quello previsto tenendo conto della distribuzione dei risultati della propria strategia, tantissimi broker MM sapendo che l’utente al 99.99% ignora il money management, danno bonus d’entrata come al casinò e spingono il cliente a sfruttare indiscriminatamente la leva.

Hai anche una attività per tuo conto ? Spiegaci cosa fai …

Oltre al trading mio personale cerco di fare cultura e formazione, e soprattutto non perdere tempo con chi cerca la bacchetta magica, ma cercare persone serie e intelligenti, quindi mi sono organizzato in due maniere. La prima tramite delle consulenze tecniche per i trader, analisi dei broker, analisi di strategie proposte, consulenze per gli investor spiegando cosa si deve sapere se si firma un POA e tutto ciò che è connesso ai rischi e ai guadagni. Inoltre ho strutturato due corsi, uno base dove insegno tutto e questo è più che sufficiente per tradare, l’altro è per essere dei professionisti al 100%, in questo ho condensato tutto quello che ho imparato, portando i corsisti ad assimilare totalmente i frutti della mia esperienza.

Non è un controsenso fare corsi quando hai performance come le tue ?

Ti svelo un segreto, io ho migliorato tantissimo le mie performances da quando faccio i corsi! Mi sono reso conto che il cervello umano processa tantissime informazioni ad una velocità elevatissima e la maggior parte di questi procedimenti cognitivi restano per lo più incoscienti; ora, dovendo strutturare un corso, ho dovuto razionalizzare prima di tutto tutti i processi logici e poi dargli un ordine didattico efficace per poter essere assimilati in un arco di tempo ragionevole.

Che cosa ti ha insegnato fare corsi ?

Mi ha insegnato quanto non sapevo, perché un ragionamento ammesso che sia logico e giusto se rimane incosciente o quasi in realtà e come non sapere la cosa, si sa quando è talmente chiara e nitida da riuscire a spiegarla a chiunque voglia capirla, oltre a questo i corsi mi hanno confermato che esiste tanta gente brava volenterosa e intelligente, e che è tanto bello ridare speranza a chi ha 50 anni e vuole rivalutarsi oppure a un ragazzo giovane che deve cercare lavoro in un momento storico difficile per tutti.

Quanto costa fare un corso con te?

Ti rispondo con una frase celebre di Warren-Buffet: “il prezzo è quello che paghi. Il valore è quello che ottieni”; comunque il corso vale la garanzia di un risultato, io non vendo un servizio vendo un risultato, quello di insegnare ciò che metto in pratica tutti i giorni da ormai diversi anni, senza nascondere nulla e pensa che nel secondo livello spiego anche le scoperte matematiche che ho fatto, inoltre do degli esercizi per controllare l’apprendimento, li correggo e se c’è qualcosa rispiego, ce la metto tutta per insegnare questa professione. Quanto lo dovrei far pagare? Se dovessi fare il prezzo pensando al sacrificio che ho fatto io per imparare non avrebbe prezzo, quindi ho deciso di farlo pagare quanto un mese di stipendio da operaio il primo corso, e un mese di stipendio da professionista il secondo, chi ha una mentalità imprenditoriale si iscrive al volo.

Hanno mai fatto degli apprezzamenti pubblici ?

Hai toccato un tasto un po’ dolente, in questi anni molti che mi erano vicino non hanno visto di buon occhio questo lavoro, mi sono sentito dire nei momenti più duri: “ma non è un lavoro è una scommessa”, “non è un lavoro serio perché fai speculazione e i problemi ci sono perché ci sono quelli come te”, “ hai trovato il verso di vivere senza lavorare”, “ se fosse possibile lo farebbero tutti”, tante fesserie poco carine dette purtroppo da persone diciamo amiche ma sicuramente ignoranti in materia e quindi non capendo cosa stessi facendo non perdevano occasione per demoralizzarmi, sono arrivato a dire che facevo delle analisi anzichè tradare per non sentire le solite frasi. Comunque ci sono state poche persone, ma valide, che invece mi hanno sostenuto e apprezzato la mia impresa, sicuramente è grazie a loro se non ho mai mollato, e tanta riconoscenza dai miei corsisti - molti di loro mi hanno lasciato anche delle recensioni su un sito indipendente di professionisti.

Il trading è per tutti?

Gli investimenti ad alto rischio non sono per tutti e non è per tutti il trading, nessun lavoro è per tutti, tutti possono fare il dottore che esegue operazioni chirurgiche? Oppure tutti possono fare il contadino? Ti assicuro di no, ci vuole la volontà e la passione, e ognuno di noi ha un carattere; la nozione si può imparare, ma non è detto che si possa superare il limite psicologico, io ad esempio tempo fa mi misi a studiare anatomia per diletto, non è che i termini tecnici o un libro di medicina non lo capisco, ma non potrei mai prendere il bisturi e incidere una persona. Stessa cosa è il trading: non è detto che vedere le operazioni in profit o in loss non faccia effetto. E’ per questo che tanti si fanno gestire anzichè operare in prima persona, comunque i miei corsi sono strutturati per superare anche questo limite psicologico che si può presentare, ma c’è da lavorare su questo, il superamento non è automatico.

Hai un sito ?

www.gabrielecubattoli.it, www.secretforex.it

Spiegaci la logica delle 3 migliori operazioni e delle 3 peggiori ?

Farò di più, ti illustro due casi in cui ho avuto un profitto maggiore del solito, in due fasi del mercato diverse tra loro. Il primo caso è questo :(vedi immagine 1)

La coppia in esame è eur/usd, questo è il giorno in cui Draghi ha portato il tasso di riferimento a 0.15%, l’analisi fondamentale aveva messo in luce che ci sarebbero stati dei tagli e di conseguenza una immediata svalutazione dell’euro, come vedi il livello d’entrata è stabilito dall’analisi tecnica e ponderato il momentun con l’analisi grafica, il livello di uscita lo avevo calcolato il giorno prima. Come vedi il grafico ha invertito esattamente dove sono uscito, questo livello l’ho stabilito con questo criterio: storicamente sono andato a misurare la volatilità di questa notizia e l’ho confrontata con la dimensione del taglio dei tassi e della volatilità media del mercato in quel momento, poi ho riportato la stima alla volatilità di adesso per trovare un area, all’interno di questa sono andato a vedere se in quella zona erano presenti dei supporti importanti oppure dei rintracciamenti di Fibonacci o dei pivot, una volta trovato il supporto quello è stato il target. Così ho fatto per tutti i cross dove era presente l’euro, questo è eur/jpy, chiaramente la settimana dopo c’è stata la notizia dei tassi su NZD, stesso protocollo. (vedi immagine 2)

Purtroppo i tassi non li cambiano tutte le settimane quindi il trading si deve svolgere anche in altre fasi. Questa che ti presento adesso è un operazione su cad/jpy; stabilita la forza di fondo e la direzione, ecco che a questo punto si guarda il grafico per scegliere il prezzo di entrata e di uscita. (vedi immagine 3)

Io il grafico lo vedo alla fine, prima scelgo quali cross, poi il time frames, poi vedo i grafici. Le operazioni andate in negativo hanno lo stesso criterio di quelle andate in positivo soltanto il prezzo non è arrivato a target ma ha invertito e si è andato a prendere lo stop loss, a volte è possibile uscire in pari, a volte tocca incassare la perdita.

Che percentuale di successo hanno le tue operazioni ? hai una statistica relativamente al profit factor e altri dati statistici …

In questi anni passando da broker a broker non ho report archiviati o un report lunghissimo da far vedere, anche perché non mi si è mai posta la necessità di farlo vedere, comunque con una corretta politica di money management si parte da un 50% in profit e un 50% in loss, con ulteriori aggiunte si può arrivare a stabilirsi dopo 100 operazioni intorno al 68% di operazioni a profit, io apro le operazioni quando in base ai miei indicatori ho un 70% di probabilità che vada a target, con un rapporto tra rischio e t/p almeno di 1 a 1, se poi le condizioni di mercato mutano e l’operazione è ancora in essere decido sempre con delle regole già predefinite se stringere lo stop o metterlo in pareggio, oppure se allungare il target.

Quanto incidono i problemi tecnici nel trading ? Hai perso treni durante la coppa ?

Il trading mi piace paragonarlo al volo di un aeroplano, se ci sono dei problemi tecnici non si può sapere che ripercussioni potrebbero avere, ad esempio ultimamente la mt4 è stata aggiornata e questo aggiornamento non è stato comunicato ne’ ai broker ne’ ai traders, fatto sta che a molti operatori ha creato delle perdite di denaro e non sappiamo chi ringraziare, a me personalmente ha causato un buon -10%, non mi era mai capitato in 10 anni un evento simile. Chi come me si avvale della tecnologia deve avere un ottimo programmatore alle spalle oppure conoscere bene il linguaggio di programmazione, molti traders usano delle piattaforme proprietarie del broker, questa potrebbe essere una soluzione se il broker ti ripaga i danni dovuti a un problema del software altrimenti costruire degli EA o indicatori su una piattaforma proprietaria è troppo vincolante, a me piacerebbe fare una piattaforma da collegare ai vari broker tramite API, così ci metto dentro tutto quello che serve, perché per adesso sulle piattaforme c’è un buon margine di miglioramento. Per quanto riguarda la coppa si, ho perso dei treni a causa di problemi tecnici, che si sono risolti subito e non potevano in alcun modo creare delle perdite, ma comunque il treno l’ho perso e mi manca all’appello un +12% .

Utilizzi stop loss fissi ? Target Price ? Trailing stop ? Come gestisci il tuo risk management ?

Per anni ho tradato senza mettere stop usando una strategia di Hedging non appesantita da martingale o griglie, ma sono arrivato alla conclusione che è più stressante che profittevole, oggi ogni operazione ha un targhet e uno stop, e uso una % di rischio fissa a operazione, non uso traling stop ma un toll di mia invenzione per prendere il movimento in fase di alta volatilità.








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